L’alba del suono

Apr 21, 2014 | Musica

L’alba del suono Fig. 2a - cetra apertura

 

 

 L’alba del suono (Onous led abla)

 

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I parte

L’alba del suono . Gentili lettori,
è con vivissimo entusiasmo che mi trovo ad inaugurare questa nuova rubrica, che spero possa divenire un piacevole appuntamento per noi tutti.
Come forse saprà o intuirà chi mi conosce per avere iniziato a seguire l’altra sezione da me curata in questa rivista, “La memoria delle emozioni”, o per avere letto uno dei miei romanzi, muovermi sul filo dei ricordi e dei sentimenti, per arrivare alla loro radice, è fonte di vita, per me. Per questa ragione, ho elaborato l’ambizioso ed intrigante progetto di scandagliare l’origine delle emozioni…cioè del suono.

 

 

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E mi piacerebbe farlo in maniera non canonica (di qui il sottotitolo di questa rubrica, il titolo scritto al contrario – Onous led abla); vorrei compiere questo percorso partendo dalla fonte principale del suono, gli strumenti musicali, non necessariamente in ordine cronologico, ma tra i personaggi di questa avventura, classificati in base alle categorie d’appartenenza, analizzandone non solo la “biografia” ma anche le peculiarità meno note, potremmo dire…“i lati oscuri”?!, e magari conoscendo anche i generi musicali in primis e poi i musicisti che di essi si sono avvalsi in modo particolare! Ad ogni appuntamento mi piacerebbe se potessimo dedicarci ad uno strumento, con qualche annotazione storica, analizzandone poi caratteristiche macroscopiche e sfaccettature meno note…ma prima di entrare nel vivo della nostra rubrica, andiamo a vedere qualche notizia generale ad essi relativa, che meglio potrà spiegare le ragioni della scelta operativa da me auspicata!

 

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Il suono (dal latino sonum) è la sensazione data dalla vibrazione di un corpo in oscillazione. Tale vibrazione, che si propaga nell’aria o in un altro mezzo elastico, raggiunge l’orecchio che, tramite un complesso meccanismo interno, è responsabile della creazione di una sensazione “uditiva” direttamente correlata alla natura della vibrazione; in particolar modo è la membrana timpanica che subendo delle variazioni di pressione entra in vibrazione.

 

 

 

 

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L’arte dell’organizzazione dei suoni nel corso del tempo e dello spazio è ciò che definiamo musica.

La musica può essere vocale, se si esprime con la voce umana: il canto ne è la manifestazione naturale più semplice, ed è monodico, se eseguito da una sola voce, o corale, se eseguito da più voci.

E’ strumentale tutta la musica espressa per mezzo degli strumenti, i quali poi, riuniti secondo un certo numero e/o qualità, formano i vari complessi: duo, trio, quartetto, quintetto, ecc. La riunione di tutti, o della maggior parte degli strumenti, forma l’Orchestra.

Unendo la voce con gli strumenti si ha la musica vocale-strumentale.

 

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Uno strumento musicale è un oggetto che è stato costruito o modificato con lo scopo di produrre della musica. In principio, qualsiasi cosa producesse suoni poteva essere usato come strumento musicale, ma oggi questo termine definisce solo gli oggetti che hanno il suddetto scopo.

 

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La scienza che studia gli strumenti musicali è denominata organologia.

Gli strumenti emettono il suono per mezzo delle vibrazioni che essi producono in modo vario, per esempio, da una corda che venga pizzicata, strofinata o percossa (arpa, violino, pianoforte), da una membrana percossa (timpano, tamburo), oppure per mezzo della vibrazione dell’aria in un tubo (flauto, clarinetto, tromba). Andiamo a vedere come vengono ordinati per classi d’appartenenza i protagonisti della nostra storia.

 

 

 

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Classifica degli strumenti

Gli strumenti musicali possono dividersi in tre categorie principali: strumenti a corda, strumenti a fiato e strumenti a percussione.

 

 Strumenti a corda

Questa classe si divide a sua volta in quattro sottoclassi: ad arco, a pizzico, a plettro e a corde percosse.

 

Gli strumenti ad arco hanno la peculiarità di essere suonati avvalendosi dell’uso di una bacchetta di legno su cui sono tesi crini di cavallo, chiamata appunto, arco, e sono il violino, la viola, il violoncello ed il contrabbasso.

Il suono più acuto, fra gli archi, appartiene al violino, costruito per la prima volta da Gaspare da Salò (1542-1609), il quale lo fece derivare dall’antica viella (uno strumento musicale a corde del Medioevo). Celeberrimi costruttori di violini furono Stradivari (1644-1737), Amati (1596-1684), Guarnieri del Gesù (1698-1744), tutti di Cremona.

 

 

L’alba del suono Fig. 1 - violino

 

Fig. 1 – violino –

 

Gli strumenti le cui corde vengono pizzicate e fatte vibrare dalle dita si definiscono a pizzico, e sono l’arpa, la cetra, la chitarra ed il liuto. L’arpa è uno strumento tra i più antichi, originario dell’Egitto; quella moderna ha 47 corde ed è munita di 7 pedali per le mutazioni tonali.

La chitarra era già onorata dalla XII dinastia egiziana, si sviluppò nella civiltà Greco-Romana (kithara) e nel Medioevo (Trovatori). Attraverso varie evoluzioni si arrivò ai giorni nostri, con quattro tipologie ben distinte: chitarra classica, flamenca, d’accompagnamento e jazz solista (elettrica).

 

 

 

L’alba del suono Fig. 2 - chitarra

Fig. 2 – chitarra

 

 

 

 

L’alba del suono Fig. 2a - cetra

Fig. 2a – cetra


Video

 

 

Vengono definiti a plettro gli strumenti suonati avvalendosi di questo accessorio, un piccolo pezzo di osso a forma di cuore, con cui far vibrare le corde di alcuni strumenti, quali la chitarra, il mandolino, la mandola, il banjo e la balalaika. Il mandolino, ben noto e diffuso, appartiene alla famiglia del liuto, ha corde metalliche, è a fondo convesso e di piccole dimensioni. Il mandolino napoletano è caratterizzato da otto corde accoppiate e accordate all’unisono, quello lombardo, invece, dal possedere cinque o sei corde.

 

 

L’alba del suono Fig. 3

 

Fig. 3 – Arpa, mandolino, banjo, chitarra, liuto, violino

 

L’alba del suono Fig. 3a - mandola&mandolino-

Fig. 3a – mandola&mandolino

 

L’alba del suono Fig. 3b - Balalaika_backslash

Fig. 3b – balalaika

 

 

Gli strumenti le cui corde sono percosse da un martelletto, infine, sono classificati come a corde percosse e sono pianoforte e cembalo. Il pianoforte è stato inventato nel 1711 circa dal padovano Bartolomeo Cristofori (1655-1732). Egli sostituì gli uncini, che pizzicavano le corde, con dei martelletti che le percuotevano, riuscendo ad ottenere il piano ed il forte.

 

L’alba del suono Fig. 4a - pianoforte

Fig. 4a – pianoforte

 

 

L’alba del suono Fig. 4b - cembalo

Fig. 4b – cembalo

 

 

Video:

Barbitos. Antico strumento musicale a corda.

 

 

Strumenti a fiato

A questa categoria appartengono varie sottoclassi. Le ricordiamo brevemente.

Gli strumenti che si suonano soffiando in un piccolo foro collocato all’estremità dello strumento si definiscono ad imboccatura. Ne è un eccellente rappresentante il flauto, denominato dai Greci aulos. Qualche secolo fa si distinse il flauto diritto dal flauto traverso, secondo la posizione in cui l’esecutore teneva lo strumento. Soltanto il traverso, però, è rimasto nella pratica musicale.

 

L’alba del suono Fig. 5 - Flauto

 

Fig. 5 – flauto

 

Sono definiti ad ancia semplice gli strumenti muniti di una sottile lamina di legno, capace di vibrare, all’imboccatura del tubo: ne sono rappresentanti il clarinetto ed il sassofono. Il primo costruttore del clarinetto fu il tedesco Denner (1655-1707); da questo strumento deriva il clarone (o clarinetto basso), dai suoni più bassi, inventato nel 1770.

 

 

L’alba del suono Fig. 6a - clarinetto

Fig. 6a – clarinetto

Alla famiglia del clarinetto appartiene il sassofono, inventato dal belga Adolphe Sax (1814-1894) intorno al 1840: se ne fa largo uso nelle orchestrine da ballo, da jazz e nelle bande.

 

 

L’alba del suono Fig. 6b - sassofono

Fig. 6b – sassofono

 

Gli strumenti che presentano, invece, alla loro imboccatura due lamine di legno, una sopra l’altra, sono detti ad ancia doppia. Vi appartengono l’oboe, il corno inglese, il fagotto, il controfagotto, la cornamusa e la piva. Il termine oboe deriva dal francese Haubois, letteralmente “legno alto”, cioè strumento di legno a suono alto. Ebbe origine nel Cinquecento; da esso derivò il corno inglese, inventato dal Ferlendi (1755-1802) di Bergamo verso la metà del Settecento.

 

 

 

L’alba del suono Fig. 7 - Oboe_modern

Fig. 7 – oboe

 

 

Completano la panoramica dei fiati gli strumenti a bocchino, caratterizzati da una specie di cono situato all’imboccatura che permette alle labbra del suonatore di vibrare sotto la pressione del fiato. In questa categoria ricordiamo la cornetta, la tromba, il flicorno, il bombardino, il trombone, il corno e la basso tuba.

Il corno deriva dalla “tromba di caccia” in uso nel Cinquecento. Dopo vari perfezionamenti, entrò a far parte dell’orchestra, ai primi del Settecento.

 

 

L’alba del suono Fig. 8a - corno

Fig. 8a – corno

 

 

Ancor più remota, in uso nell’antichità con vari nomi e sotto forme diverse, è la tromba. Ne ebbero vari tipi gli Ebrei, i Greci ed i Romani; verso il 1600 fu perfezionata ed inclusa nelle orchestre.

 

L’alba del suono Fig. 8b- tromba

Fig. 8b – tromba

 

 

Un’altra categoria di strumenti a fiato è quella rappresentata dall’armonica a bocca, definita a linguetta per la peculiare lamina d’acciaio capace di vibrare.

 

L’alba del suono Fig. 9 - armonica a bocca

Fig. 9 – armonica a bocca

 

Infine, quegli strumenti in cui l’aria immessa da un mantice fa vibrare la linguetta d’acciaio sono definiti ad aria e linguetta: ne sono validi rappresentanti organo e fisarmonica. L’organo è uno strumento antichissimo: basti ricordare che il primo, detto idraulico, risale a Ctesibio, nel IV sec. a.C. L’organo moderno è elettrico, munito di due o tre tastiere e di una pedaliera per i bassi.

 

L’alba del suono Fig. 10a - organo

Fig. 10a – organo

 

 

L’alba del suono Fig. 10b - organo

 Fig. 10b – organo

 

Video:

Aulos. Un antico strumento musicale a fiato.

Strumenti a percussione

A questa categoria appartengono tre classi.

Gli strumenti costituiti da pelle d’animale tesa su un cerchio, quali timpano, tamburo e grancassa, si definiscono a membrana. Il timpano è originario dell’Oriente e fu impiegato per la prima volta nel 1300 circa. Per concludere questo breve excursus, ricordiamo, come strumenti a suono determinato, timpani, carillon, campane, xilofono, vibrafono e celesta; come strumenti a suono indeterminato i piatti, il gong, il triangolo e le nacchere. Il gong è uno strumento antichissimo, di origine orientale, con grandissima sonorità e, quindi, particolarmente adatto per ottenere effetti drammatici e paurosi.

 

L’alba del suono Fig. 11a -timpano

Fig. 11a – timpano

 

 

L’alba del suono Fig. 11b -gong

Fig. 11b – gong

 

L’unione di tutti questi strumenti appena menzionati forma l’Orchestra. Nell’orchestra, gli strumenti ad arco vengono denominati archi, quelli ad ancia semplice e doppia legni e quelli a bocchino ottoni.

 

 

L’alba del suono Fig. 12a - orchestra

Fig. 12a –orchestra

 

 

Gli strumenti a fiato e a percussione formano la Banda.

 

L’alba del suono Fig. 12b - banda

Fig. 12b – banda

 


Video

 

 

 

Un esempio di banda.

 

 

 

La classificazione che abbiamo poc’anzi passato in rassegna è quella “classica” e prettamente didattica, corretta, semplice e stringata. Ad oggi, tuttavia, una classificazione più completa ed accurata degli strumenti musicali avviene solitamente secondo il sistema Hornbostel-Sachs, che li suddivide in cinque famiglie, secondo il metodo di produzione del suono.

 

Nel nostro prossimo appuntamento approfondiremo questo aspetto, per poi passare a trattare in modo esaustivo i singoli strumenti musicali.