Diffusori e ambiente domestico

Lug 4, 2023 | MultiAmplificazione, P Magazine, P Tecnica

Tecnica

 

Diffusori e ambiente domestico

Le interazioni. Problemi e risoluzioni

 

 

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By Bruno Fazzini e Massimo Piantini

Graphic Massimo Piantini

 

Partiamo “dall’inizio”

 

Della catena audio, il diffusore è il componente che interagisce direttamente con l’ambiente domestico, e dal quale ne viene condizionato pesantemente il funzionamento.

L’esempio più lampante è l’emissione della parte bassa da parte dei woofer.

 

Le dimensioni della sala di ascolto e la sua struttura, assorbenza o riflessione delle pareti, condizionano pesantemente il suono che percepiremo durante l’ascolto.

 

La stessa cassa acustica, specialmente se di generose dimensioni, potrà emettere un basso lungo e impastato se in ambiente piccolo e riflettente. Oppure se le dimensioni della sala sono importanti, lo stesso basso potrà essere controllato o magari poco presente.

 

Stesse considerazioni valgono per lo spettro audio superiore.

 

 

Infatti, a seconda della struttura dell’ambiente, potremo avere, ad esempio, una emissione pungente e fastidiosa per un ambiente molto riflettente. Al contrario ascolteremo una scarsa presenza in alto con relativo povero sound-stage, se la sala sarà molto assorbente.

 

Da queste semplici costatazioni di situazioni reali, si capisce bene che ogni diffusore avrà bisogno di un settaggio specifico per ogni ambiente in cui verrà collocato.

 

Questo, però prevede che le casse acustiche siano dotate di regolatori di livello per ogni loro via. Ad esempio un 3 vie dovrebbe avere la regolazione sui woofer, mid-range, tweeter.

 

 

Ne consegue che una cassa acustica, per quanto ben progettata, non può suonare al meglio nella miriade di ambienti domestici tutti diversi, senza questi dispositivi.

 

Purtroppo nella stragrande maggioranza dei casi tali controlli non sono presenti.

Questo determina una insoddisfazione da parte dell’utente che cercherà di compensare con gli altri anelli dalla catena le carenze o le ridondanze del suono che percepirà.

 

Ma questo determina anche che l’audiofilo cambierà continuamente i componenti del suo sistema, nella vana speranza di avere un equilibrio e una emissione soddisfacente.

 

Per superare questo impasse, prendiamo in esame le due tipologie di casse acustiche senza regolatori di livello presenti sul mercato.

 

1-      Diffusori con una sola coppia si morsetti in ingresso.

 

 

In questo caso la soluzione è rivolgersi ad un “precessore ambiente” sia analogico (quelli che una volta chiamavamo equalizzatori), sia gli attuali digitali.

 

L’obbiezione che si fa a questi dispositivi è che la loro azione influenzi negativamente il segnale.

 

La risposta e molto semplice. Anche se questo fosse vero, il loro apporto positivo nella linearizzazione dell’emissione in ambiente supera di gran lunga le eventuali piccole alterazioni soniche.

 

Negli anni novante Mark Levinson aveva già compreso e risolto questo problema con l’introduzione del Cello Audio Palette e del più piccolo Cello Palette Premplifier.

 

 

La sua lungimiranza era tale che in alcune foto si vede che il Palette era previsto fosse collocato vicino alla posizione di ascolto, per regolare non solo le mancanze ambientali, ma anche quelle del software (LP, CD e altro)

 

2-      Diffusori con 2 o più coppie di morsetti di ingresso

 

 

In questo caso ci sono 2 ottime soluzioni.

 

La prima è utilizzare un attenuatore da inserire tra l’amplificatore e la via ridondante nell’emissione.

Questi dispositivi essendo passivi, lavorano sono in attenuazione del segnale.

 

Praticamente sdoppieremo il segnale in uscita dall’amplificatore e invieremo il segnale diretto alla altoparlante, o gruppi di altoparlanti, che sono con emissione insufficiente.

 

L’altro segnale invece verrà collegato in ingresso al dispositivo di attenuazione, e da qui all’altoparlante da attenuare.

A questo punto basterà regolare opportunamente il segnale in eccesso e avremo un equilibrio più soddisfacente del sistema audio.

 

Per la pratica di questa modalità rimando al link “BlueMoon S-Att – Attenuatori passivi “

 

 

Altro modo di collegare gli altoparlanti ai crossover

 

La seconda soluzione, più radicale e definitiva, è quella di passare alla multi-amplificazione passiva.

Questa prevede che vi siano 2 o più amplificatori, secondo le coppie di morsetti disponibili sul diffusore, che pilotano la cassa acustica.

 

Uno dei rari esempi di questi dispositivi è PreAmp 3CH Bilanciato Passivo a cui rimandiamo per la trattazione pratica

 

 


 

Diffusori e ambiente domestico

 

Cosa è la multi-amplificazione.

 

La multi-amplificazione è l’unica modalità che permetta di migliorare in maniere chiara e utile, il livello di una catena audio ben assemblata.

 

Per multi-amplificazione passiva, si intende l’utilizzo di più amplificatori per pilotare, attraverso i crossover nativi dei diffusori, casse che abbiano morsetti di connessione separati per le singole vie del diffusore.

 

Normalmente su questi diffusori si trovano 2 coppie di morsetti per cassa (possibile bi-amplificazione), o 3 coppie di morsetti per cassa (possibile tri-amplificazione). Diffusori con 4 coppie di morsetti (cioè 4 vie) sono molto rari.

 

Un esempio di ingressi sul diffusore separati per le 3 vie

 

 

I 2 problemi della Multi-Amplificazione

 

Vi sono 2 problemi fondamentali nel mettere in opera la multi-amplificazione.

 

La prima difficoltà, è quello di dover inviare il segnale dal preamplificatore, che in genere ha una sola uscita, a 2 o 3 amplificatori. Normalmente si ovvia a questo problema con dei duplicatori di segnale con 2 o più prese (XLR in caso di segnale bilanciato, o RCA in caso di segnale sbilanciato).

 

 

Il secondo, e maggior problema, è quello di avere la necessità di regolare il livello delle singole vie, per adeguarlo alla specifica catena audio e all’ambiente domestico. Purtroppo, sono molto rari gli amplificatori che abbiamo regolatori di volume.

 

Questa assenza di regolazione del livello audio, e la necessità di disporre di duplicatori di segnale, rende di fatto ingestibile e non conveniente la multi-amplificazione.

 

 

I problemi sopra citati però, si risolvono con il PreAmp 3CH Bilanciato Passivo, e con dispositivi analoghi presenti sul mercato. Questi oggetti permettono di risolvere i due problemi e consentono di realizzare una “Multi-Amplificazione” compiutamente funzionante.

 

Per l’attuazione pratica rimandiamo al link “BlueMoon 3CH Multi-Amp Pre”

 


Schema di una Tri-amplificazione

 

 

 

 

Schema di una Bi-amplificazione

 

 

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