Cello Duet 350 System

Mar 6, 2022 | P Magazine, P Systems BMH, P Vintage

Our Systems

 

Cello Duet 350 System

 

 

Per ascolti e info


 

email: sophoshiend@gmail.com


Bruno Fazzini – tel. + 39 347  1402138



 

Google translator is available

 

By Bruno Fazzini e Massimo Piantini

Graphic Massimo Piantini

 

 

Note di ascolto by Bruno Fazzini

 

Ad una fugace occhiata d’insieme data a questo system si notano immediatamente due cose un po’ particolari.

 

La prima riguarda la presenza di due pre all’interno di un sistema.

La seconda riguarda, invece, la presenza di una sorgente non Cello.

 

Cominciamo proprio da qui.

Negli altri articoli sulla Cello Legacy troverete impiegata la sorgente originale Cello mod. Zarathustra,  con tanto di braccio e testina dedicati e adeguati al giradischi.

Ma siccome non “ci piace vincere facile” abbiamo voluto inserite una sorgente più economica ma con un progetto più moderno per vedere cosa sarebbe successo.

 

Si tratta del Vyger modello Baltic MII, giradischi molto ben costruito e dal favorevolissimo rapporto qualità/prezzo, che non sfigura minimamente nelle prestazioni fornite dai mostri sacri come sono i componenti Cello.

 

Abbiamo fornito questo sistema di lettura di un braccio speciale, dal momento che la basetta del Vyger Baltic prevedeva il montaggio solo di uno SME lungo che, al momento, non era disponibile.

Abbiamo impiegato il braccio lungo Deep Blue della Blue Moon Audio con la testina Gremlins di R. Torlai.

Riguardo la presenza di due pre Cello va detto che volevamo renderci conto di quanta differenza ci fosse tra un pre e l’altro, ma soprattutto quanto sarebbe stata importante una ”aggiustatina” alle frequenze data dal Palette, dal momento che i diffusori non hanno regolatori di livello nei tre range principali di frequenza, pur essendo dei tre vie e tri amplificabili.

 

Questa prova è stata fatta dopo che avevamo già ascoltato il sistema completo Cello con la sua sorgente originale, così da avere un riferimento assoluto.

 

 

Ma come suona questo sistema?

 

Suona con tanta dinamica e tanta raffinatezza, con tanto carattere e tanta musicalità. Quest’ultimo parametro non è espresso ai massimi livelli come quando si impiega la sorgente analogica Cello Zarathustra, ma comunque sempre con tanta musicalità.

 

Il telaio in alluminio e le sospensioni semi rigide del giradischi fanno sentire il loro effetto.

E’ come guidare una supersportiva con sospensioni a taratura rigida. Controllo assoluto, aderenza e tanta precisione della traiettoria.

 

Questo è quello che riesce a fare il Baltic, anche perché è coadiuvato da un braccio d’eccellenza che, con la sua straordinaria articolazione a filo, rende la lettura da parte della testina come la guida di una F1 sul circuito di Montecarlo.

 

Tutte le elettroniche Cello poi, fanno il resto. La sezione phono di Cello, l’RMC è meravigliosa per neutralità, pulizia timbrica e freschezza armonica, riuscendo a trattare con i guanti di seta il segnale estratto dai solchi degli LP.

 

Riguardo i pre abbiamo prima ascoltato con il modello Encore. Pre superlativo (non a caso ha guadagnato il primo posto della classifica Our Ranking) che non ha bisogno di presentazioni.

Abbiamo poi sostituito il pre Encore con il pre Palette, per mitigare lievemente qualche esuberanza in gamma media dei diffusori Cello Stradivari Premiere.

La superiore qualità dell’Encore si sente, ma alla fine il Palette pareggia i conti, perché mette i diffusori nelle ottimali condizioni per esprimersi.

 

Gli aggiustamenti nella zona centrale di frequenza sono stati molto lievi, ma sicuramente efficaci.

 

Infine i diffusori. Gli Stradivari Premiere sono macchine da musica se sapientemente impiegate. E con i partner dello stesso marchio regalano grandi entusiasmi.

 

Un sistema questo dalle forti emozioni, dal suono correttissimo, dalla decisa dinamica, dalla rigorosa riproduzione dell’evento musicale e che niente lascia all’improvvisazione.

 

La neutralità unita alla musicalità sono le principali caratteristiche di questo sistema.

Questo è un sistema di livello molto alto, adatto per palati raffinati, ma soprattutto per audiofili navigati ed esperti. Audiofili che badano al concreto, ma che vogliono una riproduzione audio che si avvicini quanto più possibile all’evento reale.

 

Ma con il giradischi Cello si riesce a fare ancora meglio?

Certamente si, ma questa è un’altra storia.

 

 

Rapporto Qualità/Prezzo Usato: –4– (1=sotto la Parità, 2=Parità e da 3 =Favorevole a 5= Molto Favorevole) 

 

Note di utilizzo e di ascolto By Massimo Piantini

 

Come più volte detto, la Cello Legacy – Italy, oltre ad uno spazio dedicato alla produzione Cello, vuole essere anche l’opportunità di provare combinazioni degli oggetti del marchio e il loro risultato sonoro finale.

 

Il Cello Duet 350 System, è un classico sistema con la sorgente, le elettroniche di basso e alto livello e una coppia di casse acustiche.

 

Il primo anello della catena, è composto da un trittico moderno, giradischi V.Y.G.E.R. Baltic M II, braccio DeepBlue ToneArm e testina Torlai Gremlins.

Questo insieme è stato scelto per l’eccellente rapporto qualità prezzo dei componenti, e con un suono finale di livello elevatissimo.

 

Come step-up abbiamo inserito il  pre-pre + riaa Cello RMC, seguito dal preamplificatori Cello Encore Pre, affiancato dal Cello Palette Pre.

 

L’amplificatore di potenza non poteva che essere Il Duet 350 watt, uno dei gioielli Cello.

 

Infine i diffusori sono stati i Cello Stradivari Premiere, 3 via con woofer 12” con accordo Accoustic Vario Vent, midrange a cupola morbida da 3” e tweeter sempre a cupola morbida da 1”.

 

Tutti i cavi di collegamento utilizzati, sono i BlueMoon, scelti per le doti di neutralità e trasparenza, senza mai eccedere in freddezza di riproduzione.

 

Quindi, un sistema classico, nella configurazione, ma di primissimo livello per la qualità dei componenti usati.

 

 

Come detto in altre sedi, non esaminerò in dettaglio il risultato finale, che invece farà Bruno Fazzini in distinto scritto. Qui mi limiterò ad una analisi generale in funzione del sistema scelto.

 

Dopo pochi minuti di ascolto si capisce subito di essere di fronte ad un sistema molto superiore alla media.

L’impatto dinamico è notevolissimo.

 

I 350 watts del Duet si sentono eccome. Si percepisce anche il piglio che hanno questi finali, capaci di tenere a freno i woofers e di gestire con mano di velluto la parte alta dello spettro audio.

 

Per valutare poi la timbrica e la ricostruzione spaziale, ho ascoltato alcune mio registrazioni che mi hanno permesso di ricordare le condizioni e gli spazi della ripresa.

 

Infatti quando ascolti per ore, in uno stesso ambiente, i musicisti eseguire i brani da registrare, le dimensioni spaziali e la timbrica degli strumenti si fissano permanentemente nella mente. Questo permette di avere sempre un vivido ricordo che consente di valutare coerentemente, ciò che in seguito si riascolta in ambiente domestico.

 

Gli strumenti riprodotti con il Cello Duet 350 System, evocavano in maniera vicino la realtà dell’esecuzione, sia spazialmente, sia per la disposizione.

 

Il pianoforte sulla sinistra è a qualche metro dietro alla linea delle casse, come in realtà lo ricordavo.

 

La voce più centrale e più in avanti rispetto all’altro strumento.

 

Le piccolo percussioni, sono presenti e localizzate quando suonavano le piccole campane accordate,

invece più avvolgente e meno distinto si percepisce il grosso tamburello a mano.

L’illusione dell’evento sonoro è molto reale.

 

Il preamplificatore Encore è risultato più risolutore e con una trasparenza da primato, rispetto al Palette Preamp.

 

Quest’ultimo però grazie alla sua sezione equalizzatrice, ha fatto la differenza il momento di limare le piccole esuberanze della gamma media del sistema. Le Stradivari infatti, non posseggono regolazioni di livello delle singole vie.

 

Piccoli ritocchi con l’equalizzatore, hanno permesso di linearizzare e adeguare la timbrica generale, per portarla verso la riproduzione dell’evento reale.

 

 

A questo proposito, riporto le parole che ho scritto per altro evento e che puntualizzano il nostro pensiero sull’uso dei questi dispositivi.

 

“Gli equalizzatori, quando ben fatti come i Cello, devono servire a togliere quegli inevitabili squilibri che i diffusori senza controllo di livello hanno.

Piccoli tocchi sulle medie frequenze, o aggiustamenti sull’estremo inferiore, fanno la differenza tra un mediocre ascolto, o un eccellente performance.”

 

Quindi gli equalizzatori, analogici o digitali, non sono dei giocattoli, ma degli strumenti che devono essere usati solo quando e quanto serve, per equilibrare l’interazione dell’ambiente con il sistema audio.

 

Che la musica sia sempre con noi.

 

 

 

 


 

Cello Duet 350 System

 

I componenti del sistema

 

Cello

Stadivari Premiere

Duet 350

Encore Preamp

Palette Pre

RMC – Phono 

 

V.Y.G.E.R. Baltic M II

Torlai Gremlins – testina

 

BlueMoon 

DeepBlue ToneArm

Direct Vinyl Cut

Cables

 

     

   

   

     

     


 

Per ascolti e info


 

email: sophoshiend@gmail.com


Bruno Fazzini – tel. + 39 347  1402138







Link ad altri argomenti che potrebbero interessare






       Usato                    Shop        






      Our Review            Our Music           Our Video               Our Systems






Quotes - Second Hand HiFi - Usato              The Best Hi-End in the World






MultiAmplificazione - Tutti gli articoli            Multicanale - Tutti gli articoli






Diffusori e ambiente domestico







      Evo Project - Reviews, Products and Systems






       Preamplifiers 


        Our Ranking, Le Nostre Preferenze


 




       PowerAmplifiers Under 10.000 EUR 


       Our Ranking, Le Nostre Preferenze


 




Seguici su     Instagram                     Seguici su     FaceBook




 

Link Cello Legacy – Italy

 

Website Cello – Matthew James

 

Cello, by Mark Levinson – Download PDF review

 

Cello Link Review

 

 


 

VIDEO

 


Gallery