Tecnica
Multicanale 5° – Sfatiamo 6 Bufale sul Multicanale
Le più comuni affermazioni degli audiofili sono.
1) lo stereo classico è sufficiente a ricostruire le dimensioni e l’ambienza della sala da concerto che ha ospitato l’evento sonoro registrato.
Per capire quanto sia inesatta questa affermazione esaminiamo cosa succede quando uno o più strumenti musicali suonano all’interno di uno spazio chiuso.
Il suono si espande approssimativamente a 360° e va ad investire direttamente gli ascoltatori solo per l’emissione frontale, orientativamente con un angolo solido di circa 110°. Poi il suono diretto, insieme a tutto il restante colpirà le pareti della sala da concerto, lateralmente, posteriormente e il soffitto. Quindi l’ambiente partecipa per più del 60% alla sensazione uditiva da noi percepita.
Le vibrazioni del suono riflesso dalle pareti, torneranno verso gli ascoltatori e verso gli strumentisti, modificate nell’intensità, nella frequenza, nel ritardo temporale e nella fase.
Questo suono riflesso è l’informazione ambienza
che noi percepiamo e che il nostro cervello elabora e ci restituisce come sensazione di spazio, dimensioni, e caratteristiche dell’ambiente di ascolto.
Questo vuol dire che tutta la superficie della sala da concerto partecipa all’emissione sonora, in funzione delle sue dimensioni e delle caratteristiche fisiche dei materiali con cui sono rivestite le pareti.
Pensiamo alle diverse dimensioni dei luoghi di ripresa (dalle piccole sale alle grandi cattedrali, passando per i teatri o i jazz club) e all’infinita varietà dei materiali usati per il loro rivestimento. Ci troviamo davanti ad una varietà praticamente illimitata di combinazioni acustiche.
Esaminiamo ora come emette in ambiente domestico un diffusore hifi.
La due cassa acustiche emetteranno quello che “l’ingegnere del suono” avrà deciso essere il messaggio musicale più vicino al proprio progetto acustico. Ammettiamo che abbia fatto il miglior mixing possibile per ricreare lo spazio e le dimensioni fisiche della sala di ripresa. L’ingegnere avrà inserito pertanto nella traccia audio, una frazione del solo suono ambienza, tale da rendere credibile l’ascolto.
Le nostre casse acustiche emetteranno quel suono che avrà pertanto in se’ una frazione dell’ambienza originale.
Questo suono investirà sia noi direttamente, che le pareti della nostra sala di ascolto.
Quindi le pareti restituiranno verso di noi solo una frazione di quel suono, compreso quello ambienza inserito durante il mixing. Inoltre queste riflessioni saranno alterate dalle caratteristiche fisiche e dimensionali della nostra sala.
In conclusione, il nostro cervello riceverà una frazione del suono riverberato dalla parete, che a sua volta è già una frazione del suono ambienza originale. In più, questo piccolo frammento del suono ambienza originale sarà alterato dalle caratteristiche stesse della superfice della stanza.
Alla luce di queste semplici osservazioni,
appare chiaro che un sistema stereo non possa anche solo avvicinarsi ad un ricostruzione credibile dell’acustica della sala da concerto dove è stata effettuata la ripresa audio.
Ed è per questo motivo che è indispensabile avere, nella sala di ascolto, collocati nelle pareti laterali e posteriori, dei diffusori dedicati a diffondere quell’informazione ambienza che inconsciamente noi ascoltiamo in un concerto. Il numero delle casse ambienza deve partire da un minimo di 2, ma l’ideale sarebbe inserire il maggior numero di diffusori che è possibile collocare in quel determinato ambiente. (Vedi Dolby Atmos)
Questo è il compito del multicanale: ricreare in sala di ascolto quanto più possibile reale, l’acustica e l’ambienza del luogo di registrazione
Pertanto l’affermazione iniziale è falsa
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2) per il multicanale bisogna inserire nella sala di ascolto tutte casse acustiche uguali a quelle frontali dello stereo.
Per rispondere a questa affermazione riprendiamo quando detto al punto precedente.
Il segnale riflesso dalle pareti non contiene per intero il messaggio musicale diretto, ma un segnale modificato e ridotto in funzione delle caratteristiche fisiche delle superfici riflettenti.
Mediamente è stato rilevato che il segnale riflesso si estende da 300/400Hz fino a 2000/4000Hz, con una intensità decisamente inferiore rispetto al segnale diretto.
Le casse che dovranno simulare queste riflessioni dovranno avere pertanto buone caratteristiche di linearità in questo range.
Attingendo al panorama Hi.Fi, un diffusore a due vie di piccole dimensioni, ma di buona linearità, sarà sufficiente per ricreare un adeguato segnale ambienza.
Ovviamente, migliore è la qualità delle casse acustiche, migliore sarà il risultato finale.
Un aspetto importante che, invece, è necessario per simulare più efficacemente l’ambienza, è il numero dei diffusori da usare.
Dal momento che lo scopo del multicanale è simulare le riflessioni delle pareti nella sala di ascolto, più diffusori ci saranno e tanto più verranno simulate realmente le riflessioni della sala da concerto (vedi Dolby Atmos).
Quindi l’ipotesi di partenza è falsa
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3) il multicanale è adatto solo all’ascolto di films, infatti inserendo le casse ambienza il suono si percepisce anche dai diffusori posteriori.
Per rispondere attingiamo ancora a quanto precedentemente scritto.
Il multicanale deve ricreare quanto più possibile l’ambienza dell’evento sonoro reale. Quindi, chi meglio della riproduzione musicale più avvantaggiarsi di questa tecnica?
In un film tutti i canali audio sono destinati a riprodurre gli effetti speciali audio secondo quanto richiesto dalla trama. Per esempio, se in una data scena si deve ascoltare un rumore posteriore o laterale, questo sarà inserito sul canale posteriore o laterale che lo deve riprodurre. Avremo pertanto la sensazione che quel suono venga da dietro o lateralmente.
Nella riproduzione dell’ambienza musicale, gli strumenti rimangono ben saldi frontalmente, aumentando però la profondità e la scansione dei piani sonori. Non percepiremo, invece, alcun suono provenire da dietro o lateralmente, perché il sede di mixing in questi canali sarà presente solo il suono riverberato dalle pareti della sala del concerto.
Pertanto, possiamo affermare con sicurezza, che non verremo aggrediti da strumenti che si materializzeranno alle nostre spalle.
Anche questa affermazione è falsa
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4) il multicanale funziona solo su grandi sale di ascolto.
Una volta capito ciò che deve fare il multicanale nella riproduzione audio, appare chiaro che gli ambienti piccoli beneficeranno di questa tecnica quanto quelli grandi.
Il multicanale audio deve riprodurre le riflessioni ambienza della sala da concerto. Perciò anche in piccoli ambienti le casse ambienza riprodurranno solo il segnale riflesso.
Recenti esperienze mi hanno ampiamente confermato che collocare anche solo 2 diffusori in un piccolo ambiente, accresce le sue dimensioni virtuali in maniera stupefacente.
La sensazione di trovarsi in una dimensione ben più grande è tangibile, con gli strumenti sempre ben collocati anteriormente, ma più tridimensionali e con lo spazio dell’evento reale tutto intorno.
Ancora una volta l’assunto iniziale è falso. Basta ascoltare per comprenderlo
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5) il multicanale è molto costoso in funzione delle prestazioni fornite
Per rispondere facciamo due conti.
Da 2 a 5 piccoli diffusori, più un integrato A/V (anche usato), e un lettore multicanale dal costo contenuto, per iniziare possono venire a costare, tra i 1.500 eur e i 2.500 eur.
Pensiamo a questo. Normalmente siamo disposti a spendere anche più di 1.000 eur per un solo cavo che migliorerà, forse, il suono del nostro sistema di un 2/3%.
Allora, come si può considerare costoso spendere, inizialmente, anche 2 500 eur per integrare il nostro sistema stereo esistente e portarlo a multicanale, per ottenere però un miglioramento del cento per cento della riproduzione audio?
Ascoltiamo una volta un buon sistema multicanale e saranno chiare queste affermazioni.
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6) il multicanale non può diffondersi tra gli audiofili perché invasivo e difficile da collocare in ambienti domestici. Le casse poi devono essere posizionate in maniera rigorosamente simmetrica sul lato destro e sinistro della stanza.
Rispondiamo con delle riflessioni.
È evidente che dobbiamo accettare nella nostra sala di ascolto il collocamento di più diffusori.
Pensiamo però che per esigenze estetiche possiamo anche scegliere diffusori piccoli, ma comunque dalle caratteristiche adeguate.
Per i collegamenti con le casse esistono poi, dei cavi di buona qualità ma di spessore ridotto, costruiti proprio per scomparire in ambiente domestico.
Infine le casse possono essere collocante anche asimmetricamente e a distanze diverse, tanto potremmo regolare singolarmente il volume di ogni diffusore e tarare perfettamente il sistema per il nostro ambiente.
I risultati saranno sempre più che convincenti.
Anche questo assunto quindi, è facilmente sconfessato.
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Dopo queste semplici considerazioni, non ci sono più scuse per non andare ad ascoltare almeno una volta un buon sistema Multicanale per l’Audio Musicale.
Il dado è tratto.
Una volta ascoltato lo stesso brano audio prima in Stereo e poi in Multicanale, non è più possibile ritornare allo stereo tradizionale, e questo oltre che per un evidente, netto miglioramento all’ascolto, anche grazie a motivazioni tecniche molto solide.
Per ascolti e infoemail: sophoshiend@gmail.comBruno Fazzini – tel. + 39 347 1402138 |
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