Mendelssohn – Sogno di una notte di mezza estate
Quest’oggi vi propongo di “coronare” questa storia d’amore con una splendida Marcia nuziale!
by Barbara Pasqualini
Miei carissimi lettori,
nel nostro ultimo, piacevolissimo (almeno per me!) appuntamento settimanale, ci lasciammo parlando del “Sogno d’amore” di Franz Liszt.
Quest’oggi vi propongo di “coronare” questa storia d’amore con una splendida Marcia nuziale!
Ma prima di entrare nel cuore dell’opera, sempre suggestiva e foriera di grandi emozioni, benchè ormai notissima, accompagnatemi a fare la conoscenza del suo autore: Jakob Ludwig Felix Mendelssohn Bartholdy. Questo compositore, direttore d’orchestra, pianista e organista tedesco nacque ad Amburgo, il 3 febbraio 1809, e morì a Lipsia, il 4 novembre 1847.
http://it.wikipedia.org/wiki/Felix_Mendelssohn
http://www.felixmendelssohn.com/
Mendelssohn_Bartholdy
“The Portrait of Felix Mendelssohn”
Autore: James Warren Childe (1780 – 1862), pittore inglese
Energico organizzatore e valente compositore, seppe contenere il largo respiro del suo lirismo entro i limiti di una perfetta quadratura artistica. Fu un felicissimo autore; le sue musiche hanno uno spiccato senso melodico e rispecchiano il suo temperamento, sereno, sentimentale.
Mendelssohn nacque da una famiglia aristocratica di origine ebraica.
Figlio di Abraham, un banchiere, e di Lea Salomon (1777 – 1842), vantava parentele “illustri”: era nipote del filosofo illuminista Moses Mendelssohn e nipote di un consigliere finanziario di Federico II (1712 – 1786, re di Prussia). Ebbe tre fratelli: Fanny Cäcile, pianista e compositrice di talento alla quale rimase particolarmente affezionato per tutta la vita, Rebecka e Paul.
Grazie alle sue sorelle, il compositore potè annoverare altre illustri parentele, strettamente interconnesse con il mondo della matematica. Rebecka sposò il matematico Dirichlet (1805 – 1859: questo matematico tedesco è ricordato principalmente per la moderna definizione “formale” di funzione). Fanny fu nonna del matematico Kurt Hensel (1861 – 1941: questo matematico tedesco è conosciuto per aver introdotto i numeri p-adici, che assunsero grande importanza nella teoria dei numeri e altri campi durante il XX secolo). Infine, la cugina prima di Felix, Ottilie, sposò il matematico tedesco Ernst Eduard Kummer (1818 – 1893) e il loro nipote Ronald Perceval Sprague fu il coideatore della teoria di Sprague-Grundy, nella teoria dei giochi del XX secolo. Ma archiviata questa curiosa parentesi, torniamo al “nostro” Felix.
Nel 1816 i Mendelssohn si convertirono al protestantesimo
e Felix mostrò di accettare la nuova religione con molta convinzione, pur senza mai rinnegare le proprie origini ebraiche. In seguito a questo mutamento spirituale la famiglia decise di aggiungere al cognome originario quello di Bartholdy, la cui origine risale al nome dei precedenti proprietari di un giardino acquistato dal fratello maggiore della madre Lea (Jakob Lewin Salomon).
L’infanzia del compositore trascorse nell’ambiente intellettuale della metropoli berlinese (città in cui la famiglia si trasferì da Amburgo nel 1811). Da giovanissimo fu istruito direttamente dai genitori: francese e aritmetica dal padre, tedesco, letteratura, belle arti e pianoforte dalla madre. Nel 1816, durante un soggiorno della famiglia a Parigi proseguì lo studio dello strumento con madame Marie Bigot de Marognes, insegnante e interprete mozartiana molto apprezzata da Beethoven (1770 – 1827, compositore, pianista e direttore d’orchestra tedesco), la quale predisse una brillante carriera per Felix. Tornati a Berlino intraprese l’insegnamento di teoria musicale e composizione da Carl Friedrich Zelter (1758 – 1832, compositore, direttore d’orchestra e scrittore tedesco), direttore della Singakademie di Berlino e amico di Goethe (1749 – 1832).
Le lezioni di pianoforte furono affidate
al rinomato pianista tedesco Ludwig Berger (1777 – 1839) – già allievo di Muzio Clementi (1752 – 1832, compositore e pianista italiano) e Moscheles (1794 – 1870, compositore e musicista ceco) – mentre quelle di violino al tedesco Carl Wilhelm Henning (1784 – 1867). Fu proprio grazie a Zelter che Mendelssohn conobbe Goethe. L’anziano poeta manifestò grande ammirazione per il giovane, tanto da invitarlo a suonare per lui per alleviare la sua malinconia.
Mendelssohn si esibì nel suo primo concerto all’età di nove anni, quando prese parte a un’esibizione da camera suonando in modo impeccabile il difficile Concerto militare di Dussek (1760 – 1812, è stato un compositore e pianista ceco).
Si rivelò un compositore prolifico fin dalla più tenera età, pubblicando il suo primo lavoro, un quartetto per pianoforte, all’età di tredici anni, ma in realtà aveva già al suo attivo uno svariato numero di operette, musica da camera e pianistica. Durante la giovinezza si concentrò sul suo lavoro nella sua abitazione grazie ad un’Orchestra privata.
Tra i dodici e i quattordici anni
scrisse le sue prime dodici sinfonie, a quindici anni scrisse la prima sinfonia per orchestra completa, op. 11 in Do minore (1824), e la Sonata per viola in do minore, nel 1825 il celebre Ottetto per archi op.20, e a diciassette l’Ouverture per il Sogno di una notte di mezza estate, dall’omonimo lavoro teatrale – Sogno di una notte di mezza estate – di William Shakespeare (1564 – 1616, drammaturgo e poeta inglese, considerato come il più importante scrittore in lingua inglese e generalmente ritenuto il più eminente drammaturgo della cultura occidentale), forse il suo primo grande successo. Oggi il brano più noto di tale composizione è la “Marcia nuziale”.
Mendelssohn viaggiò molto per l’Europa, incontrando le personalità di spicco della musica di quel tempo. A Parigi nel 1825 ebbe modo di conoscere Gioachino Rossini (1792 – 1868, compositore italiano), Giacomo Meyerbeer (1791 – 1864, compositore tedesco) e Luigi Cherubini (1760 – 1842, compositore italiano), responsabile in parte della carriera musicale poi intrapresa da Felix, avendo dato un favorevole giudizio al quartetto in si minore op. 3 [dedicato a Goethe (1749 – 1832, scrittore, poeta e drammaturgo tedesco)]. A Roma incontrò Hector Berlioz (1803 – 1869, compositore francese) con il quale instaurò una duratura amicizia, pur non considerandolo un musicista di gran livello.
Mendelssohn
diede, inoltre, nuovo vigore alla musica di Johann Sebastian Bach (1685 – 1750, è stato un compositore, organista, clavicembalista e maestro di cappella tedesco del periodo barocco, universalmente considerato uno dei più grandi geni nella storia della musica) caduta in oblio in quel periodo, in particolare alla Passione secondo Matteo (mai più interpretata dalla morte di Bach), di cui diresse un’esecuzione (non integrale e rimaneggiata nella strumentazione dal giovane Mendelssohn stesso) nel 1829, con un grande successo che gli permise di guadagnare un’ottima reputazione, e i cui effetti di riscoperta verso la musica bachiana durano tutt’oggi. Felix ebbe un ruolo determinante anche nella riscoperta dei lavori di Mozart (1756 – 1791, compositore, pianista, organista, violinista e clavicembalista austriaco), dal quale (congiuntamente a Bach) subì la maggior influenza musicale.
La sua vita si svolse su binari piuttosto convenzionali, se comparata a quella di altri compositori dell’Ottocento. Il suo matrimonio con Cécile Jeanrenaud nel marzo del 1837 (la luna di miele, sulla Foresta Nera, gli ispirò il concerto per pianoforte e orchestra in re minore op.40) fu molto felice e fu coronato dalla nascita di cinque figli. Dal 1829 al 1832 fu in viaggio in Inghilterra, Svizzera, Francia e Italia (Venezia, Firenze, Roma e Napoli) cogliendo quasi ovunque grande successo esibendosi come pianista, organista e direttore d’orchestra. Successivamente lavorò con molta intensità alle sue opere, dividendosi tra la composizione e le tournée.
Nel 1835 fu nominato direttore dell’orchestra del Gewandhaus di Lipsia
e nel 1843 fondò il Conservatorio di Lipsia. Purtroppo alcuni problemi di salute funestarono gli ultimi anni della sua vita, impedendogli in gran parte esibizioni come pianista, e, come egli stesso dichiarò, soffrì di una grave forma di depressione a causa della morte della sorella Fanny nel maggio del 1847, alla quale dedicò il così chiamato “Requiem per Fanny”, ossia il quartetto op. 80, in fa minore, sua ultima composizione di spessore (fu completato nel settembre del 1847), nella quale si riscontra per la prima volta una profonda malinconia.
Morì nello stesso anno a causa di una serie di infarti che portarono infine all’ictus, il 4 novembre 1847 alle 21.24, nella sua casa al numero 12 di Goldschmidtstrasse a Lipsia, lasciando incompiuta l’ultima sua composizione: il Christus. Fu sepolto nel Dreifaltigkeitsfriedhof (il Cimitero della Trinità) a Kreuzberg, quartiere di Berlino.
Robert Schumann (1810 – 1856, compositore tedesco),
suo grande amico, dedicò alla sua memoria il brano Rimembranze dell’Album per la gioventù.
Una curiosità: nel 1842 fu insignito dell’onorificenza di cavaliere dell’Ordine Pour le Mérite (Al Merito), conosciuto anche come Blauer Max, istituita nel 1740, la più alta onorificenza prussiana attribuibile sino alla fine della prima guerra mondiale, cui si affiancò, proprio nel 1842, una “classe di pace” (Pour le Mérite für Wissenschaften und Künste).
Un’altra deliziosa curiosità, di cui non si conosce, però, la fonte, sul compositore è la seguente: egli era dotato di una memoria prodigiosa! Si racconta che mentre si stava recando a un auditorium per eseguire il Sogno di una notte di mezza estate, si dimenticò nella carrozza gli spartiti dell’opera; per nulla demoralizzato dall’inconveniente la riscrisse tutta a memoria.
Per i più curiosi,
al link seguente si può visualizzare la cronologia delle opere del compositore, con qualche approfondimento in merito alle principali:
http://it.wikipedia.org/wiki/Felix_Mendelssohn
E ora andiamo a scoprire la genesi dell’opera oggetto del nostro appuntamento settimanale!
Sogno di una notte di mezza estate
http://it.wikipedia.org/wiki/Sogno_di_una_notte_di_mezza_estate_(Mendelssohn)
Le musiche di scena per Sogno di una notte di mezza estate (Ein Sommernachtstraum in tedesco) costituiscono l’op. 61 di Felix Mendelssohn Bartholdy ma spesso il titolo viene riferito anche all’ouverture op. 21 dello stesso compositore. Sono fra le sue opere più celebri e vennero composte per la commedia di William Shakespeare (1564 – 1616), drammaturgo e poeta inglese, Sogno di una notte di mezza estate (1595).
L’ouverture, composta durante l’estate del 1826, quando il compositore aveva soltanto 17 anni, venne poi completata nel 1843 su commissione del re di Prussia Federico Guglielmo IV (1795 – 1861, sovrano dal 1840 al 1861).
Lo spirito fantastico della commedia di Shakespeare,
con danze, elfi e nozze fiabesche, trova la sua perfetta collocazione nella musica di Mendelssohn.
Il 26 agosto 1826 venne terminata l’ouverture. La prima esecuzione in pubblico ebbe luogo nel febbraio 1827 a Stettino (Polonia), sotto la direzione di Carl Loewe (1796 – 1869). Mendelssohn non dichiarò mai di voler comporre una suite (cioè quell’insieme di brani, per uno strumento solista, un complesso da camera o un’orchestra, correlati e pensati per essere suonati in sequenza) a quest’opera. Questo argomento divenne attuale quando Federico Guglielmo IV di Prussia decise di far rappresentare l’ouverture al nuovo palazzo di Potsdam (Germania). Malgrado i suoi pressanti e onerosi incarichi derivanti dall’essere direttore permanente della Gewandhausorchester Leipzig (orchestra sinfonica tedesca con sede a Lipsia, fondata nel 1743), direttore del Conservatorio delle medesima città e direttore generale della musica di Prussia, Mendelssohn accettò l’incarico e compose l’opera nel 1843. La prima esecuzione avvenne il 14 ottobre 1843.
Analisi della partitura
Alcune battute iniziali della partitura della Marcia nuziale da Sogno di una notte di mezza estate di Mendelssohn.
Marcia nuziale — dall’Opera 61
Sogno di una notte di mezza estate dura circa quaranta minuti ed è composta da undici pezzi:
- Ouverture – Allegro molto (circa 12 minuti)
- Scherzo – Allegro vivace (circa 5 minuti)
- Marcia degli Elfi – Allegro vivace (circa 1 m 30 s)
- Coro degli Elfi: Ye spotted snakes – Allegro ma non troppo (circa 4 minuti)
- Intermezzo – Allegro appassionato (circa 2 minuti)
- Notturno – Con moto tranquillo (circa 6 minuti)
- Marcia nuziale – Allegro vivace (circa 4 minuti)
- Prologo (circa 20 secondi)
- Marcia funebre– Andante comodo (circa 1 minuto)
- Danza bergamasca – Allegro molto (circa 1 m 30 s)
- Finale : « Through this house give glimm’ring light » – Allegro molto (circa 5 minuti)
L’ouverture dona una descrizione musicale geniale del lavoro drammatico di Shakespeare. Alcune armonie dei fiati in pianissimo introducono il pezzo, ma soltanto dopo cinque battute, questa atmosfera raccolta è interrotta da uno staccato tempestoso degli archi. Vengono quindi intercalati degli accordi diminuiti dei fiati al fine di conferire alla danza l’oscurità incombente della foresta incantata in una notte di mezza estate. Ma interviene il sole (un MI minore) interrotto poi dalla danza degli artigiani (danza bergamasca). Dopo un ingresso della fanfara, ritorna l’incanto della melodia iniziale.
Ritengo doveroso concludere con una precisazione:
esiste anche il Coro nuziale (o, erroneamente, chiamato a volte Marcia nuziale); è una marcia, cioè una composizione musicale che accompagna per lo più l’incedere di gruppi di persone (reparti militari, ma anche cortei e simili) scritta spesso per le bande, facente parte dell’opera Lohengrin (1845 – 1848) di Richard Wagner (1813 – 1883, compositore tedesco di cui abbiamo ampiamente parlato in un nostro precedente appuntamento), eseguita all’inizio del terzo atto. Spesso è eseguita all’entrata della sposa durante le nozze e anche in molteplici film fa da colonna sonora ai matrimoni. In realtà non è un brano religioso, ragione per cui la sua riproduzione può non essere sempre autorizzata all’interno di luoghi di culto; addirittura alcuni esponenti del luteranesimo e dell’ebraismo si sono espressi sfavorevolmente nei confronti dell’utilizzo della musica di Wagner in tali circostanze.
La versione che vi propongo per il nostro ascolto è quella della London Symphony Orchestra, guidata da André Previn.
Di seguito un link per l’acquisto.
http://www.amazon.com/Mendelssohn-Midsummer-Nights-Dream-Previn/dp/B000002RNC
… qualche informazione sull’Orchestra e sul direttore…
http://it.wikipedia.org/wiki/Andr%C3%A9_Previn
André Previn, nato Andreas Ludwig Priwin (Berlino, 6 aprile 1929), è un pianista, direttore d’orchestra e compositore tedesco naturalizzato statunitense, autore di colonne sonore cinematografiche e di musical.
Nel 1968, viene chiamato alla London Symphony Orchestra, posto che manterrà fino al 1979.
La London Symphony Orchestra
(spesso abbreviata in LSO) è una delle maggiori orchestre, nonché la prima indipendente, del Regno Unito e una delle orchestre più prestigiose del mondo. Dal 1982 la sua sede è situata a Londra nella Concert Hall del Barbican Centre.
Fu fondata nel 1904 ed è ad oggi in attività.
Video:
Marcia nuziale – Mendelssohn
Marcia nuziale – Mendelssohn
Marcia nuziale – Wagner
http://www.germany.travel/it/citta-e-cultura/musei/galleria-casa-mendelssohn.html
http://www.germany.travel/it/citta-e-cultura/musei/casa-mendelssohn.html
La straordinaria casa di Mendelssohn
si trova nell’ultimo edificio di Lipsia in cui visse Felix Mendelssohn Bartholdy, giunto intatto fino ai giorni nostri.
L’alloggio in stile tardo Biedermeier, in cui la famiglia si trasferì nel 1845 e che è stato possibile ricostruire come nell’epoca in cui l’artista vi soggiornò, dal 1997 ospita un museo. Ad esempio è possibile ammirare il soggiorno con i mobili autentici appartenuti al compositore, numerosi acquerelli e lettere. Nel salone della musica tutte le domeniche alle 11:00 si svolge un concerto.
Orari di apertura:
tutti i giorni, dalle 10:00 alle 18:00;