King Crimson
In the court of the Crimson King
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By Bruno Fazzini
Graphic Massimo Piantini
Il capolavoro senza tempo
In the court of the Crimson king. Un’opera d’arte (un quadro, una scultura, un film, una musica) che ci comunica un’emozione sempre diversa ogni volta che siamo in sua presenza è un capolavoro, poiché come tutte le opere d’arte hanno una forza unica che gli altri lavori artistici non hanno: non sono logorate dal tempo e, quindi, non si esauriscono mai.
E questo accade perché tali capolavori hanno la capacità di farci identificare, di farci entrare in comunicazione con l’opera e di fornirci, amplificati, i significati che noi stessi vogliamo attribuirle.
Anno 1969 Testi: In MCDonal e Peter Sinfield
Greg Lake – voce, basso; Michael Giles – batteria; Ian McDonald – sax; Robert Fripp – chitarra
King Crimson – In the court of the Crimson king
Lo scorso anno correva mezzo secolo dall’uscita di un disco che ha lascito un segno profondo nella storia della Musica Pop/Rock/Blues/Folk/Classica/Antica-Rinascimentale/Moderna/Psichedelica.
Forse sta proprio qui la forza straordinaria di questo disco: non avere un preciso genere di catalogazione, ma averli toccati praticamente tutti.
Robert Fripp e il suo nascente gruppo, in seguito più volte rimaneggiato e reimpastato secondo le sue visioni folli, oniriche, meravigliosamente moderne e attuali, antiche quel tanto da accarezzarti l’animo, è stato capace di graffiare come solo le sue mani da sfinge sapevano fare.
Con questo disco Fripp non andò più a pescare nel repertorio blues americano, come si era soliti fare allora, ma attinse alla musica Folk, Medioevale e Rinascimentale, ritornando poi con forza al Rock.
Impiegando strumenti nuovi come il mellotron, o adottando tecniche chitarristiche innovative che permettevano al suono del suo strumento di “insinuarsi dentro le pieghe dell’anima” grazie una particolare accordatura, la sua New Standard Tuning, realizzò il suo capolavoro.
Fripp si racconta:
“Ho cominciato a suonare la chitarra a undici anni, nel 1957, pochi giorni prima di Natale. Non avevo per niente orecchio musicale, non avevo neanche il minimo senso del ritmo. Non sarebbe stato possibile immaginare qualcuno musicalmente meno dotato di me. Quando sei così a secco di doti musicali, devi per forza cominciare a riflettere e a farti domande sulla natura del suono.
Che cos’è che non ti permette di avvertire la differenza tra una nota e l’altra? Quali sono le parti dell’organismo che reagiscono alle diverse componenti della musica? Dove sono le barriere e i blocchi? Cosa puoi fare per eliminarli?”.
In The Court Of The Crimson King
Il disco si apre con 21st Century Schizoid Man che da solo basterebbe a far salire questo disco nell’olimpo. Brano potente, con una fuga crescente fra chitarra e sax, dove la voce distorta di Greg Lake disegna immaginarie scenografie, mentre la frenesia pervade l’ascoltatore.
Con I Talk To The Wind si cambia completamente panorama, grazie all’atmosfera antica del flauto che descrive atmosfere incantate.
Si prosegue con Epitaph e Moonchild, due perle di minimalista bellezza.
Si finisce con In The Court of The Crimson King, nel quale si passa dalla cruda realtà del primo brano, al sogno di quest’ultimo brano. Il Re Cremisi ci invita ad entrare in un mondo onirico, dove possiamo dimenticare i pericoli e la morte che affliggono il mondo estero.
Con questo disco, mezzo secolo fa, il Rock diventava forma d’arte, nel quale la bellezza inesauribile era il fine mentre tutto il resto era il mezzo.
Come per la realizzazione di ogni opera d’arte, però erano necessari disciplina, rigore e struttura.
E chi meglio di un sacerdote come Fripp, lontano da droghe e alcolici, sempre vestito da professore di Liceo e con il suo modo di suonare sempre seduto, ancorato alla tecnica chitarristica poteva fornire?
In questi 50 anni molti discepoli hanno ruotato intorno a lui, tutti giganti nel panorama di quegli anni.
Ricordiamo Greg Lake, il fiatista Mel Collins, il jazzista Keith Tippet, il batterista Bill Bruford, il bassista John Wetton e Tony Levine, il chitarrista Adrian Belew, oltre a collaborazioni esterne con David Bowie, Brian Eno e Peter Gabriel e David Sylvian, ma è sempre stato solo lui, il sacerdote/faraone/guida illuminata, a tracciare la via.
E Jimi Hendrix disse a Fripp dopo uno dei suoi primi concerti: “Stringi la mia mano sinistra, è quella più vicina al cuore”.
Per commemorare degnamente questo anniversario, quale modo migliore che proporre il testo di
In the court of the Crimson King?
Le catene arrugginite delle prigioni lunari
Sono spezzate dai raggi del sole.
Cammino per un sentiero,
gli orizzonti mutano
Il torneo ha inizio.
Il purpureo suonatore di cornamusa
soffia nello strumento,
Il coro dolcemente intona il canto;
Tre ninna nanne in un’antica lingua,
Per la corte del Re Cremisi.
I guardiani delle chiavi delle città
Chiudono le serrande sopra i sogni.
Io attendo oltre la porta del pellegrino
Con progetti insufficienti.
La Regina Corvina canta
La marcia funeraria,
Le campane crepate
d’ottone suoneranno;
Per convocare la
Fattucchiera della Fiamma
Alla corte del Re Cremisi.
I giardinieri piantano un sempreverde
Fischiettano calpestando un fiore.
Sono corso dietro la scia di una nave a prisma
Per assaggiare lo zucchero e la bile.
Il fantastico giocoliere solleva le sue mani;
L’orchestra dà inizio alle danze.
Come lentamente gira la ruota cigolando
Alla corte del Re Cremisi.
Nelle dolci mattinate bigie
le vedove versano lacrime
L’uomo saggio prende parte al gioco;
Corro per afferrare divini simboli
Per soddisfare la burla.
Il Giullare Paglierino non canta
Ma gentile tende i fili
E sorride davanti alla danza dei burattini
Alla corte del Re Cremisi.
Il Re Cremisi, allo stesso modo di Federico II di Svevia imperatore del Sacro Romano Impero che univa Occidente con Oriente, unisce passato e futuro.
Nel brano di apertura del disco, 21th Century Schizoid Man, si parla in maniera quanto mai oggi attuale, dei disastri che ci stavano aspettando.
Nel brano di chiusura In The Court of The Crimson King, il Re Cremisi ci tende la mano e ci invita ad entrare a corte dove si vive lontani da ogni difficoltà.
Un cerchio magico che tutto contiene.
Per ascolti e infoemail: sophoshiend@gmail.comBruno Fazzini – tel. + 39 347 1402138 |
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Wikipedia King Crinson
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