Cello – Renaissance Made in Italy

Giu 28, 2024 | P Magazine, P Vintage

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Cello – Renaissance made in Italy – Giovanni Accinni

 

 

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email: sophoshiend@gmail.com


Bruno Fazzini – tel. + 39 347  1402138



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By Bruno Fazzini – Massimo Piantini

Graphic Massimo Piantini

 

Giovanni Accinni e Bruno Fazzini

 

Per chi come me ha vissuto in pieno gli anni 80’ e 90’, l’età d’oro dell’Hi.Fi., Cello rappresenta un sogno, un punto di arrivo nell’evoluzione del proprio sistema audio.

 

I componenti Cello, sono forse il punto massimo della produzione Mark Levinson.

 

I progetti delle elettroniche sono figli del genio di Tom Colangelo, in collaborazione con Richard S. Burwen, vette ancora oggi forse inarrivate per capacita sonore e realismo.

 

Dal canto suo Mark Levinson ha messo la sua sensibilità di musicista, per indirizzare la progettazione verso il realismo sonoro che ben conosceva.

 

Insomma Cello è il connubio tra capacità progettuale e sensibilità musicale, messe al servizio della riproduzione audio.

Nel mondo dell’audio, non mi vengono in mente altre collaborazioni, con talenti così complementari.

 

Sfortunatamente tale qualità aveva un prezzo che relegava, per la maggioranza degli audiofili, questi oggetti solo nell’ambito dei sogni.

 

Va infine ricordato, che la durata di quella prolifera stagione è stata abbastanza breve.

 

 

Ma veniamo ai giorni nostri.

 

Un signore di nome Giovanni Accinni, nostalgico visionario, in quel di Torino ha deciso di far rinascere la Cello, acquistando il marchio, i progetti e il materiale reperibile.

 

Non è facile immaginare le difficoltà che ha dovuto superare Giovanni per riprodurre oggi le schede per le elettroniche e soprattutto le parti meccaniche (potenziometri a scatti, commutatori), nonostante avesse i progetti originali.

 

 Vi assicuro che è un’impresa titanica, per un produttore artigianale, partire da zero e reperire aziende competenti nel campo della meccanica.

 

Comunque, il risultato finale è che oggi in Italia esiste “Cello – Renaissance”, che produce elettroniche Cello “originali”.

 

Come BlueMoonHouse, abbiamo avuto la fortuna di incontrare Giovanni Accinni e di entrare subito in sintonia con le sue idee. Queste infatti sposano in pieno il nostro “sentire” sulla riproduzione audio.

 

Abbiamo provato alcune elettroniche e le abbiamo messe a confronto con gli originali in nostro possesso.

 

 

E’ subito stato chiaro che la strada intrapresa da Giovanni era quella giusta, riscontrando nella produzione odierna le stesse caratteristiche timbriche, ma soprattutto quelle emozionali, della produzione anni 80’/90’.

 

Sento però incalzante la fatidica domanda: “Ma la produzione odierna è uguale a quella di allora?”

 

Per rispondere bisogna fare alcune doverose considerazioni.

La maggior parte dei componenti elettronici di allora oggi non sono reperibili come materiale NOS.

 

Ma anche se fosse possibile per esempio avere i condensatori elettrolitici fabbricati all’epoca, non sarebbero più così performanti. Sappiamo infatti che con il tempo le caratteristiche dei dielettrici usati si deteriorano e cambiano, fino a divenire decisamente scadenti.

 

Infatti non a caso oggi si fa il “recap” proprio per rinfrescare le performance perdute con il tempo da questi componenti.

 

Pertanto quello che possiamo fare oggi, è reperire materiale delle stesse aziende, che abbiamo caratteristiche soniche simili a quelle di allora.

 

Una seconda considerazione, è che comunque i materiali per le elettroniche a stato solido con il tempo si evolvono, migliorando le prestazioni dei materiali stessi che compongono i componenti.

 

Alla luce di queste osservazioni quindi, non parlerei di “uguali o diversi”, bensì di prestazioni sovrapponibili, tra gli oggetti odierni e quelli del passato.

Con queste precisazioni, la risposta alla domanda è “sì la produzione odierna è uguale a quella di allora”.

 

 

Ma mi spingerei oltre.

Se alcuni materiali si deteriorano nel tempo, diminuendo le loro prestazioni, allora direi che in un certo senso la produzione di oggi si è evoluta, migliorando alcune caratteristiche in virtù dei miglioramenti dei materiali attuali.

 

Ma la prova conclusiva, a prescindere da qualunque considerazione, è data dall’ascolto sul campo, cioè quanto le elettroniche attuali, ci ricordino il vissuto dell’esperienza dal vivo, rispetto a quelle d’epoca.

 

Su questo parametro non vi sono dubbi. I Cello Renaissance sono i successori dei Cello anni 90’ e ne ricalcano in pieno le doti musicali, quelle che Mark Levinson aveva voluto.

 

Grazie Mark di aver creato Cello.

 

Massimo Piantini

 

 


 

Alcuni confronti fra “Originali 1980/90 e “Originali 2022”

 

In questa sezione sono riportati alcuni esempi di oggetti costruito negli anni 80/90 da Cello, a confronto con gli stessi, ma prodotti nel 2022 da “Cello – Accinni Italy”.

 

Salta subito all’occhio come le costruzioni siano praticamente sovrapponibili.

 

I componenti di produzione odierna, sono stati usati solo al posto di quelli non più reperibili NOS, oppure quando le prestazioni risultavano deteriorate dell’invecchiamento.

 

 

Cello Suite – Preamplifier

In alto una foto di repertorio del Suite originale 1985, mentre sotto è lo stesso oggetto originale 2022 costruito a partire dei progetto originali Cello degli anno 80/90

 

 

 

Cello Audio Palette

Come si vede, la fattura dell’Originale 1985  e la stessa dell’Originale 2022

 

 

 

Cello Encore Preamplifier, completo dell’ingresso phono

Anche dall’esamine degli interni vi vede come l’Originale 1998 corrisponda all’Originale 2022

 

 

 

Cello Encore Line Preamplifier, preamplificatore solo linea

Anche nella versione solo linea l’interno degli Encore appare una ottima corrispondenza fra l’Originale 1993 e l’Originale 2022

 


 

Renaissance in inglese vuol dire Rinascimento.

 

E noi, in Italia, di Rinascimento siamo piuttosto esperti. Siamo stati i primi al mondo in grado di far rinascere le arti, la cultura, il bello e l’emozione dall’oscurità del Medioevo. Erano le corti italiane del Rinascimento il luogo dove si ascoltava musica aristocratica e il centro d’incontro dei più importanti musicisti europei.

 

Nel nostro caso specifico riferito ad una Azienda di elettroniche, Renaissance può significare rinascita. Ma rinascita di cosa?

 

Rinascita di un mito! Certo, di un mito.

 

Cello Amati EVO 2022, con Elettroniche Cello

 

Chi, come me, ha qualche anno sulle spalle ed ha vissuto il periodo più bello dell’alta fedeltà audio, non può non ricordare il marchio Cello come quello di un prodotto unico, esclusivo, d’elite e inarrivabile.

 

Da metà degli anni ottanta, nascita dei primi prodotti Cello, la tecnica audio si è evoluta grazie a materiali sempre più performanti ed ha prodotto tanti buoni prodotti. Ma i prodotti sono il risultato del lavoro di progettisti, e progettisti del calibro di Tom Colangelo non ce ne sono più stati.

 

Ne abbiamo avuti di bravi e ne abbiamo ancora. Pensiamo a Nelson Pass, a Dan D’agostino, a Tim de Paravicini, a Van den Hul, a David Manley, a Bartolomeo Aloia e Renato Giussani, ecc.

Sono e sono stati tutti ottimi progettisti. Nessuno però ci ha fatto sognare come hanno fatto Tom Colangelo e Mark Levinson (grazie alla sua sensibilità di musicista) con le loro realizzazioni.

 

E’ come se quelle elettroniche e quei diffusori avessero un fascino speciale, un’aura di magia e d’incanto che faceva innamorare chiunque li ascoltasse.

L’equilibrio timbrico, l’eleganza sonica, la perfezione formale senza che diventasse presunzione di bravura, la dinamica e la capacità di pilotaggio erano e sono il loro DNA. Ma la caratteristica che ci faceva innamorare al primo ascolto dei prodotti Cello era ed è, ancora oggi, la loro magia musicale fatta di semplicità sonica.

 

Ascoltare con i Cello dà la sensazione che tutto sia possibile, che non ci siano limiti e vincoli né fisici né temporali. Sembra di essere trasportati di fronte ad una esecuzione musicale reale.

 

E non è un caso che, ancora oggi, i prodotti marcati Cello siano richiestissimi sul mercato dell’usato e che, alcuni modelli, siano una rarità e un oggetto di culto come, ad esempio, i finali quattro telai Performance 200 o il preamplificatore Suite.

 

Allora, dopo questa breve premessa, mi chiedo come si può accogliere la rinascita di un mito?

O, se preferite, questo atto di coraggio da parte di un visionario che ha voluto far rinascere il marchio

Cello, può essere considerato un Rinascimento?

 

 

Massimo Piantini e Bruno Fazzini

 

Io direi proprio di si.

 

Gli anni che ci hanno preceduto non sono stati un Medioevo progettuale, ma certamente non è stato un periodo che ha illuminato il mondo dell’audio come è successo invece tra la fine degli anni ottanta e tutti i novanta.

 

Cello Renaissance produce oggi tutti i prodotti che venivano prodotti allora, rispettando i progetti originali ma, per fortuna, utilizzando componentistica moderna che suona meglio di quella vecchia di 45 anni fa.

 

Noi, nella nostra BlueMoonHouse, abbiamo ascoltato quasi tutte le realizzazioni Cello di oggi, e vi posso assicurare, avendole confrontate con i modelli di allora (anche con i diffusori Cello Amati), che quelli di oggi incantano ancora di più per la loro magia sonica.

 

Dare agli appassionati la possibilità di avere di nuovo prodotti di questo livello è una occasione che ogni audiofilo evoluto dovrebbe non lasciarsi sfuggire.

 

Buno Fazzini

 


 

Il setting del “suono”

 

La fase successiva all’assemblaggio, è quella della verifica delle prestazioni.

 

In queste foto Giovanni Accinni, nella sala BlueMoonHouse-Sophos, regola il bias di una coppia di pre-produzione Encore 50w per ottenere il suono desiderato in sede di progetto.

 

Il risultato è stato entusiasmante. L’Encore ha restituito il magico suono dei prodotti Cello che ben conosciamo.

 

 

 

 


 

Link ad articolo della nostra web, sulla produzione Cello

 

Cello Encore Preamp click for review

 

 

Musicalità: questo parametro, che racchiude in sé tutti i precedenti, porta alla considerazione di essere in presenza, dopo circa trent’anni dalla sua presentazione, di un pre di livello assoluto e che ancora oggi non ha rivali, almeno fino a quelli da noi ascoltati. 

Rapporto Qualità/Prezzo: Usato –5– (1=sotto la Parità, 2=Parità e da 3 =Favorevole a 5= Molto Favorevole)

 

 


 

Cello Palette Preamp click for review

 

 

Musicalità: Sembra impossibile che un pre con le caratteriste sopra descritte possa essere anche musicale.

Di solito l’estremo rigore non si abbina con la musicalità. Ma nel Palette accade la magia.

Qui siamo in presenza di un grande pre perché è stato realizzato da un grande progettista in grado di fare qualche magia. E anche se sono passati 40 anni, la magia non ha perso la sua efficacia, perché, come tutti sanno, le magie sono immuni dal logoramento del tempo.

Rapporto Qualità/Prezzo: Usato –5– (1=sotto la Parità, 2=Parità e da 3 =Favorevole a 5= Molto

Favorevole)

 

 


 

Cello Duet 350 click for review

 

 

Musicalità: Insomma un “oggetto del desiderio”, ma soprattutto un raffinatissimo compagno di viaggio a cui si può chiedere di tutto, nella certezza che sarà in grado di assolvere, sempre nel migliore dei modi, il compito a lui assegnato.

Non ci sono indurimenti quando il Duet viene messo sotto torchio, non ci sono masse orchestrali dipanate con difficoltà, non ci sono cori con le voci ammassate, non ci sono tasti del pianoforte irrigiditi.

Rapporto Qualità/Prezzo: Usato –5– (1=sotto la Parità, 2=Parità e da 3 =Favorevole a 5= Molto

Favorevole)

 

 


 

Cello Encore 50 Mono Amp click for review

 

 


 

Cello Encore 50 DualMono Amp click for review

 

 

Musicalità”/Note di ascolto: i finali mono Cello Encore sono amplificazioni di gran classe che vanno ascoltati almeno una volta nella vita.

Il motivo è che hanno un suono capace di fornire tra le migliori sensazioni di scioltezza sonica, fluidità dinamica, neutralità timbrica….see more

Rapporto Qualità/Prezzo Usato: –4– (1=sotto la Parità, 2=Parità e da 3 =Favorevole a 5= Molto Favorevole)

 

 


 

Cello RMC – Phono  click for review

 

 

Rapporto Qualità/Prezzo Usato: –4– (1=sotto la Parità, 2=Parità e da 3 =Favorevole a 5= Molto Favorevole) 

 

Oggetto molto raro da trovare sul mercato. Per questo motivo e per le sua capacita audio è sicuramente un’elettronica da non farsi sfuggire.

 

 


 

Cello Stadivari Premiere click for review

 

 

Rapporto Qualità/Prezzo Usato: –4– (1=sotto la Parità, 2=Parità e da 3 =Favorevole a 5= Molto Favorevole) 

Diffusore maledettamente ben costruito. Cabinet sordo e privo di risonanze. Altoparlanti di qualche anno fa, ma che ancora oggi  forniscono prestazioni eccellenti. Suono raffinato e di primissimo piano, a patto che siano pilotati da elettroniche muscolose, di livello e neutre, come sono questi diffusori. Non perdonano componenti caratterizzati in media, o lunghi sul basso. Le elettroniche della stessa Cello sono il massimo.

 

Anche la sorgente, ma soprattutto i cavi devono essere privi di colorazioni per non compromettere il grande realismo di cui sono pacaci.   Se trovate in ottime condizioni e con altoparlanti non rovinati, questi diffusori valgono fino all’ultimo euro il prezzo di acquisto.  

 

 


 

Cello Duet 350 System click for review

 

 


 

Cello Tri Amp System click for review

 

 


 

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