Care Orchestra – Celestial Rose
Per ascolti e infoemail: sophoshiend@gmail.comBruno Fazzini – tel. + 39 347 1402138 |
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By: Bruno Fazzini e Massimo Piantini
La Care Orchestra è un’azienda italiana che costruisce diffusori di alto livello qualitativo; pertanto, ci sembra assolutamente appropriato definire questa azienda come “sartoria acustica italiana ”………
Care Orchestra – Celestial Rose . Vi presentiamo una coppia di diffusori della Care Orchestra modello Rose che fanno parte della linea Celestial.
Queste che proponiamo sono le sorelle minori delle Divina Minor presentate il mese scorso. Anche queste sono casse acustiche da stand, ma hanno una componentistica meno pregiata, un diverso cabinet, ma una deliziosa linea estetica.
La struttura del mobile delle Rose è volutamente stondata e ben raccordata con la parte posteriore. Il cabinet è molto rigido e sordo, realizzato in MDF con inserti interni in larice e l’assorbente acustico interno è costituito da sughero e poliuretano bugnato.
La struttura è rifinita molto bene; quella visibile nel video è una finitura micalizzata colore silver, ma sono possibili tutti i colori della scala RAL.
La tecnica
Le Rose sono un due vie da stand con il foro d’accordo posteriore collocato in posizione disassata e con una coppia di ottimi connettori per il cavo di potenza.
La caratteristica di questi diffusori è quella di essere pensata per ambienti piuttosto piccoli, dal momento che il trasduttore per le basse frequenze è di piccolo diametro ed è inserito in un volume di lavoro contenuto. La risposta in frequenza in gamma bassa sarà, pertanto, limitata. L’incrocio tra midwoofer e tweeter risulta ben realizzato ed è situato leggermente sotto i 3.000 Hz.
Per la realizzazione di questo due vie è stato utilizzato un tweeter Vifa a cupola in tessuto di qualità molto buona e magnete al neodimio, ed un midwoofer della serie Prestige della Seas in carta trattata da 12 cm. I diffusori hanno una loro simmetria speculare, con il mobile che, visto lateralmente, ricorda un tronco di piramide, in maniera da minimizzare al massimo le risonanze.
La componentistica del cross over contempla condensatori e resistenze di alto livello qualitativo; neanche sul cross over, dunque, come sui trasduttori, la Care Orchestra ha lesinato. Il cablaggio interno è anch’esso di qualità elevata, nello specifico si tratta del Van den Hul in rame argentato OFC.
Ci è sembrato interessante far notare le differenze salienti fra i due modelli da stand di questa azienda italiana.
Diverse le prestazioni e diverso anche il prezzo, derivati da una diversa componentistica: simili i tweeter dei due modelli ma piuttosto diversi i due woofer, il cabinet e i connettori posteriori.
Il mobile delle Divina Minor, nonostante una maggiore semplicità strutturale, ha una notevole sordità, un maggiore litraggio ed una straordinaria eleganza.
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L’impianto utilizzato per la prova
La sorgente digitale è l’Intarface modello AV-Analog dotato di convertitore che prende i file dagli HD esterni.
Il segnale passa poi ad un integrato a stato solido, il Bladelius modello Tyr, da 120 watt per canale che si è alternato con un valvolare, l’Almarro modello A318A, integrato di bassa potenza (18 watt per canale), ma dalle caratteristiche adatte alla nostra prova.
Infine abbiamo adottato anche una sorgente analogica per poter fare una comparazione fra analogico e digitale.
Video
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Il nostro usato
La prova d’ascolto
La prova d’ascolto si svolge nella sala più piccola del Vintage Hi Fi Club, poiché questi diffusori sono adatti, per via del loro progetto, ad ambienti non grandi.
La musicalità di questi diffusori ci ha portato a delle considerazioni. La prima riguarda gli abbinamenti: data l’impostazione timbrica del tweeter abbiamo visto che le Rose prediligono amplificazioni dalla voce trasparente e dalla spiccata apertura in gamma alta.
Un indirizzo timbrico può essere fornito dalla scelta dei cavi, che dovrebbero essere d’impostazione chiara. Dal momento che per il cablaggio interno sono stati usati cavi Van den Hul in rame argentato, una possibilità è quella di continuare ad usare, anche esternamente, la stessa tipologia.
Queste considerazioni derivano dall’aver percepito un suono sempre riposante e mai frizzante in gamma alta.
Le Rose sono diffusori ottimali nella riproduzione di trii e quartetti, sia jazz, rock che di musica classica, e poiché sono pensate per dare il meglio su formazioni acustiche, hanno la prerogativa di avere una timbrica globalmente neutra, con una leggera predilezione per la gamma media.
Quest’ultima risulta calda, pastosa e affascinante. Questo parametro è stato sensibile ai cambiamenti tra valvolare e stato solido, a dimostrazione della bontà del prodotto.
La dinamica, per venir espressa al meglio, in virtù della modesta sensibilità (84,5 dB), necessita di una certa erogazione di corrente. La casa costruttrice raccomanda un prudente valore di 60 watt massimi per canale.
Abbiamo visto però che usando un integrato da 120 watt per canale le dimensioni fisiche dei diffusori spariscono e si ricrea un soundstage davvero coinvolgente. Fin dove arrivano le possibilità fisiche del woofer la dinamica è espressa in maniera molto convincente.
Di questo ne guadagna anche la ricostruzione scenica, gli strumenti sono ben strutturati sul palco, la voce è correttamente focalizzata (basta qualche piccola accortezza nel posizionamento delle casse), e gli esecutori sono tutti facilmente riconoscibili.
Conclusioni
Le Celestial Rose sono diffusori sicuramente di qualità, che hanno la loro personalità sonica che deve essere assecondata con gli abbinamenti giusti di elettroniche e cavi. Sono pensate per ambienti non grandi e sono ideali per la riproduzione della musica acustica. Grazie alla loro impostazione sonica setosa e non affaticante regaleranno lunghi, piacevoli ascolti all’utente che ricerca un prodotto di raffinata sartoria acustica italiana.
Interno e componenti delle Rose
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