Hi-Fi dove vai? – Egidio Mancianti
Hi-Fi dove vai?
di Egidio Mancianti
Se si riesce a guardare l’evoluzione delle problematiche nel settore della riproduzione domestica di qualità con occhi attenti e disincantati non si può fare a meno di notare una sorta di schizofrenia isterico-autolesionista nella formulazione delle risposte e nel dispiegamento delle soluzioni progettuali.
Tutto è iniziato con lenta progressività dopo gli anni ’60, quando l’avvento della stereofonia modificò velocemente il paradigma della riproduzione di qualità in casa con proposte e soluzioni fino ad allora impensabili. Via gli amplificatori a valvole, via i diffusori grandi come armadi, ma con il tono possente; al loro posto coppie di diffusori sempre più piccoli, amplificatori sempre più potenti.
Fig.1
Fig.2
Fig. 1 e 2: Per anni il miglior accoppiamento possibile era rappresentato da un diffusore bass reflex con un amplificatore a valvole. Qui vediamo la coppia mono Quad II, con una potenza di appena 12W ed il Tannoy York in versione angolare
Anche il concetto stesso di qualità sembrò cambiare, per certi versi decisamente in meglio, grazie ai miglioramenti della tecnologia, della componentistica, delle tecniche di registrazione. Sembrava che oltre quei traguardi non si potesse proprio andare e che finalmente potessimo tutti sprofondare nelle poltrone e nei divani dei nostri salotti a goderci, definitivamente appagati, la nostra musica preferita.
Ma ci si sbagliava perché doveva ancora entrare in scena il digitale, con la sua dinamica sconvolgente, con l’assenza di qualsiasi fruscio e rumore di fondo. Pazzi di felicità molti non esitarono a gettare via i vecchi giradischi, a riporre in cantina montagne di “vinili” ormai inutili e a ricostruire una discoteca tutta digitale, il nuovo supporto più piccolo, più comodo da usare e da maneggiare.
Fig.3
Hi-Fi dove vai? – Egidio Mancianti
Fig.5
Per ascolti e infoemail: sophoshiend@gmail.comBruno Fazzini – tel. + 39 347 1402138 |
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Hi-Fi dove vai? – Egidio Mancianti
Autore
Egidio Mancianti
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